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Si deciderà tutto alla fine: che Serie A!

Si deciderà tutto alla fine: che Serie A!

Sul duello Napoli-Juventus se ne stanno dicendo di ogni. Un duello più che rusticano, unico nel suo genere poichè in nessun top campionato d'Europa si vede un confronto a due così inarrestabile. E' vero che dietro Napoli e Juve c'è il vuoto di punti, malgrado c'è grande bagarre per 3° e 4° posto validi per la Champions. Per interrompere l'egemonia della Juventus, da 6 anni unica padrona della Serie A, s è capito che bisogna giocare come loro. Meno spettacolo e più cinici. Attenzione, non sto sminuendo il gioco del Napoli, in quanto continua a far divertire, ma credo che rispetto alle scorse stagioni c'è meno estro e più concretezza. Ed è quello che serviva, quindi bravo Sarri. 

Questo cambiamento lo si denota infatti dai numeri di gol subiti. Il Napoli ha subito solo 15 gol, come la Juventus. Reina, ieri col Cagliari, ha raggiunto il suo 13° clean sheet. L'attacco conta 60 reti: solo Juventus (62) e Lazio (64) hanno fatto di meglio. Ma è l'equilibrio raggiunto, il ruolino invidiabile in trasferta (12 vittorie e un pareggio, col Chievo) e la consapevolezza che quest'anno puo' essere l'anno giusto che hanno trasformato la banda di Sarri in un team realmente dura da affrontare, quasi impossibile da battere. La Juventus dal suo canto deve recuperare la gara con l'Atalanta, anche se il pensiero fisso è legato al ritorno degli ottavi a Londra: bisogna aggiustare il 2-2 interno contro il Tottenham. Puoi solo vincere (o pareggi con 3 o più gol ciascuno, fantascienza in Champions). Il rinvio della gara contro i bergamaschi permetterà ad Allegri di recuperare alcune pedine chiave come Higuain.

La lotta per i 2 posti di Champions pongono Lazio e Milan tra le squadre più in forma: Milinkovic-Savic e Cutrone sono simboli decisivi di due squadre che non vogliono mollare un centimetro. I rispettivi cugini, Roma e Inter, vivono un momento decisamente opposto. Entrambi hanno difficoltà a costruire gioco e a reggere botta dal punto di vista fisico. Dzeko e Icardi desaparecidos, Nainggolan e Perisic irriconoscibili, Candreva e Perotti inconcludenti, Under e Karamoh speranze acerbe ma necessarie. Chiunque tra Lazio, Milan, Roma, Inter non dovesse centrare la Champions puo' dichiarare fallimentare la propria stagione: Lazio e Milan hanno l'opportunità di rifarsi decisamente con Coppa Italia e Europa League, quest'ultima alla portata delle nostre italiane.

La Samp di Giampaolo continua a stupire, avendo nell'attacco il proprio punto di forza: Zapata, Quagliarella, Caprari e Kownacki. Un reparto di tutto rispetto che puo' permettersi di costruire la propria corsa verso l'Europa League. Obiettivo che proverà a centrare l'Atalanta di Gasperini che tra campionato e una finale di Coppa Italia da conquistare ha due modi per arrivare al raggiungimento della piazza europea. Male il Torino, il derby sta lasciando troppe scorie: è una squadra che subisce molti gol e che ne sta facendo meno di quelli che ci si aspettava. Fiorentina, Bologna, Genoa e Udinese continuano il loro campionato di transizione: sarà difficile trovare stimoli da qui a maggio, ma sono tutte piazze che meritano posizioni più alte: è la storia che glielo chiede.

Con la vittoria di Spal e Verona e le contemporanee sconfitte di Crotone, Sassuolo, Chievo e Cagliari riaprono decisamente la corsa salvezza, che a mio avviso vede ancora il Benevento nell'ottica di recuperare. Sarà difficile, ma i campani visti a San Siro e con gli innesti di gennaio potrebbero avere una marcia in più. D'altronde anche quest'anno la quota salvezza sarà molto bassa a mio avviso: con 32 punti ci si potrebbe ritrovare salvi. Altro che la zona salvezza a 40 punti come si è soliti dire. Questo è un ulteriore segnale che la Serie A è spaccata sempre più in due tronconi, tra big e outsider, motivo per cui si pareggia molto meno (21% contro il 25% di sole due stagioni fa, quando ci si salvò a 39 punti).

Ritratto di andreatorrisi.at

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